
Un diario che si intreccia a una promessa: ricominciare da sé!
Nel mare di narrazioni contemporanee fatte di itinerari già battuti e di promesse rassicuranti, emerge il nuovo progetto di Irene Saielli: A maggio parto, faccio il giro del mondo! — un libro che non vuole essere solo un semplice resoconto, ma un manifesto di libertà, vulnerabilità e (ri)trovamento personale.
Non è la storia di chi ha già tutte le risposte, ma di chi smette di fingere che vada tutto bene. Nata da una decisione radicale — lasciare un lavoro sicuro, una startup traballante, una relazione ormai spenta — l’autrice decide che restare sarebbe diventato “troppo pericoloso”. A maggio parte davvero: con zaino, valigia e tante domande, salpa verso l’ignoto — Asia, USA, Centro America — in un viaggio che è meno geografico e più interiore.
Questo non è un diario di viaggio convenzionale. È confessione. È stupore. È timore. Le prime volte, lo spaesamento, la libertà ritrovata: elementi che mescolano la concretezza della vita on the road con le emozioni sotterranee che da tempo chiedevano strada. Viaggiare da soli, confrontarsi con l’estraneo, tornare a guardare dentro: ogni tappa diventa l’occasione per interrogarsi, per far tacere la voce della sicurezza e ascoltare quello che pulsa dietro la pelle.
C’è ironia, leggerezza, e allo stesso tempo una profondità che sorprende. Irene non scrive per dimostrare nulla, ma per condividere. E questa condivisione, così onesta, diventa spazio comune. Un luogo dove chi legge può riconoscersi, sentirsi meno solo, forse persino trovare il coraggio di un primo passo.
“A maggio parto…” non suggerisce solo una rotta geografica, ma un percorso esistenziale — di uscita dal recinto del consueto, di esplorazione del sé, di scelte che sembrano folli ma che forse sono l’unico modo per riconoscersi davvero. L’autrice lo esplicita: dire “non so dove sto andando” è meglio che restare dove non si sta bene.
Il progetto ha già raccolto un entusiasmo straordinario: in pochi giorni, la campagna di pre-ordini su Bookabook ha quasi raggiunto l’obiettivo per la pubblicazione. Un segnale forte: c’è bisogno di storie come questa, autentiche, capaci di raccontare ciò che spesso non si dice.
In un’epoca di immagini curate e vite da copertina, questo libro sceglie la strada opposta: quella della verità, del cambiamento possibile, della fragilità che diventa forza. È un invito a rallentare, a guardarsi dentro, a ripensare tutto. E a ricordare che a volte, per ritrovarsi, bisogna avere il coraggio di partire.
Sostenere A maggio parto, faccio il giro del mondo! significa molto più che acquistare un libro: è prendere parte a un progetto che mette al centro la persona, non la performance. È dire “anch’io ci credo”: nella possibilità di cambiare, nel valore dell’incertezza, nella potenza della scrittura come strumento di trasformazione.
Irene Saielli ci consegna un’opera che vibra di verità. A maggio parto… è un libro che consola e scuote, che non dà risposte ma accende domande giuste. Un compagno di viaggio, anche per chi, fisicamente, non si è mai mosso. Un libro da leggere oggi e da tenere vicino domani, quando il mondo sembrerà di nuovo troppo grande o troppo stretto.
Consigliato a: chi sente di non appartenere del tutto dove si trova, a chi sogna spazi lontani anche solo nella mente, a chi crede che ogni cambiamento significativo cominci da un passo incerto ma deciso.
Pre-ordini attivi su Bookabook — un’opportunità per essere non solo lettore, ma sostenitore di un progetto che parla di libertà interiore.