Cari mostri – Stefano Benni

Con ‘Cari mostri’, uscito il 13 maggio per i tipi di Feltrinelli, Stefano Benni compie una svolta nel suo percorso di narratore, andando a esplorare i meandri dell’horror. Benni accompagna il lettore alla scoperta della paura, ma senza lasciare fuori dalla porta la leggerezza quasi scanzonata che ha consegnato il suo nome alla fama.

Ecco allora che ci si ritrova davanti a una galleria di personaggi memorabili, come solo dalla penna di Stefano Benni riescono ad uscire. Ci sono adolescenti senza scrupoli, c’è una creatura che semina panico a ogni passo che compie, c’è un ricco russo che ha intenzione, contro tutto e tutti, di abbattere un albero secolare.

La capacità che Benni ha di creare figure surreali trova qui un’espressione massima, esemplificata dal personaggio della Madonna, che invece di piangere ride in maniera quasi sfrontata. Ironia e senso del grottesco sono due ingredienti che hanno dato lustro alla produzione di Stefano Benni: in queste pagine li ritroviamo amplificati, con un lavoro coraggioso, ma sorretto da un talento che ormai abbiamo imparato a conoscere da tempo.

Con ‘Cari mostri’ Benni ci aiuta a scoprire il volto delle nostre paure più profonde, insegnandoci a esorcizzarle con la sua consueta capacità di guardare oltre i vizi e le virtù dell’essere umano, l’unica creatura che, impegnandosi un po’, può riuscire a sorridere anche quando guarda i lati più oscuri della sua persona, lasciandosi andare con una risata liberatoria.