âRicognizioniâ di Milena Tagliavini (Giuliano Ladolfi Editore, 2020) è una conferma introspettiva allâanalisi autonoma della forza poetica, allâindagine inconscia dellâesistenza. Milena Tagliavini prende atto della coscienza osservando la confidenza finalizzata al riconoscimento del proprio mondo, esaminando la propria interioritĂ interpretata da idee, intenzioni ed esortazioni che generano lâessenza dellâidentitĂ della poetessa. I versi, estendono la percezione interna allâattivitĂ riflessiva del pensiero, esprimono la voce dialogante con lâanima, dispongono lâintesa della comprensione con il trascorrere dellâautenticitĂ del tempo, dilungando la veridicitĂ degli stati dâanimo. Lâautrice attinge le sensazioni, raccoglie il riscontro dei sentimenti attraverso ogni manifestazione esplorativa, identifica il percorso esistenziale con lâitinerario della sensibilitĂ , rileva gli accertamenti dellâispirazione. Il privilegio e la grazia di concedersi una mediazione nella comunicazione elegiaca, permette di verificare la qualitĂ medianica degli avvertimenti sensibili, di descrivere lâevocazione delle convinzioni, la persuasione dellâesperienza. Lo spirito che riflette la luce delle intonazioni umane, irradia una telepatia di emozioni, scorge sempre un significato ultimo da attribuire alla vita, al senso di ogni valore, alla direzione da intraprendere, al messaggio di speranza da divulgare. Il coinvolgimento psicologico ed antropologico della poetessa valuta reazioni profonde ai propri interrogativi sullâabilitĂ del vivere, inseguendo la continua evoluzione dellâinconoscibile, insondabile mistero dei tentativi, cercando di confermare lâuniversalitĂ della comprensione. Dimostrare la disponibilitĂ dei fenomeni umani, fornire il requisito della saggezza è lo spunto di riflessione per manifestare la presenza oltre lâinvisibile linea di confine dello spirito, per invocare la libertĂ e la volontĂ delle contraddizioni terrene, per restituire la fermezza del giudizio e della ragione nellâambito dellâemozionalitĂ , dellâatteggiamento agnostico sui dissidi esistenziali. La poesia di Milena Tagliavini amplifica i quesiti umani universali, propone domande sullâuomo e sullâorigine della bellezza, offre la resistenza allâinsicurezza, cercando di colmare il vuoto della provvisorietĂ , superando il tragitto dellâinquietudine, placando la diffidenza oltre ogni apparenza. La poesia, consumata dal tormento doloroso dei conflitti irrisolti o irrisolvibili, strappa con dolore vivo ogni nuova lacerazione, intervallando il ritmo persistente del tempo che scorre, sussurrando la suggestione dei versi adagiati sulla pagina, con la lieve e consapevole consuetudine alla malinconia, ricostruendo dallâindifferenza la sostanza della luce anche attraverso le ombre degli ostacoli. Il monito delle oscure difficoltĂ permette lâadattabilitĂ dello sguardo a vedere oltre, rischiarando la luminositĂ del raggio visivo nel riscatto dei versi. âRicognizioniâ accoglie la necessitĂ della speranza ed evidenzia il disincanto, alternando rumore e silenzio, affermando lâintimitĂ della poesia che risolve le ostilitĂ , travalicando le siepi. Nella costante ricerca stilistica la generositĂ emotiva perlustra il presentimento del sentiero vitale attraverso percorsi obliqui, trattiene la fragilitĂ con lâintento di aggirare il richiamo incisivo del monologo interiore, abita lo spazio della nostalgia, coniugando la resilienza poetica alla ricostruzione delle opportunitĂ positive, nellâarricchimento del cambiamento e della trasformazione nelle piccole dichiarazioni impalpabili dellâamore.
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